RGB Prisma intervista esclusiva – Cinque domande per conoscere al meglio gli RGB Prisma prima del loro arrivo all’interno delle sedi Ricordi Music School per il workshop di produzione discografica. Gli RGB Prisma sono giovanissimi artisti provenienti da due mondi musicali differenti. Hanno deciso di unire le loro competenze nella realizzazione di un lavoro unico e senza precedenti. La loro è una sperimentazione senza limiti e senza influenze, libera dalle “linee guida” dettate dalle tendenze del momento. Ecco cosa gli abbiamo chiesto e cosa ci hanno raccontato!
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RGB Prisma intervista esclusiva
Rappresentate due mondi diversi che si incontrano alla ricerca di un “nuovo universo sonoro”, come nasce il vostro duo?
“Il progetto nasce in primis da un’esigenza espressiva poiché, dopo aver collaborato dopo tanti anni in progetti diversi che ci hanno visto collaborare, sentivamo il bisogno di poter esprimere la nostra idea senza compromessi. Da qui nasce RGB prisma, un progetto a 360 gradi che coinvolge musica, visual arts e visione”.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
“Proveniamo da un background differente. Dalla black music al punk, dal jazz all’elettronica, dalla musica leggera italiana alla musica sperimentale. Il valore del nostro incontro crediamo sia accentuato tanto dai punti di congiunzione quanto dalle differenze. Il risultato è un’esperienza personale e dinamica che continua giorno dopo giorno a cambiare volto”.
Preferite lavorare con strumenti organici o elettronici?
“Entrambe le cose. Ci affascina molto la possibilità di manipolare digitalmente strumenti organici. Quando i due mondi si incontrano riusciamo ad esprimere al meglio i nostri pensieri. Ci piace pensare che non ci sia differenza sostanziale e che il confine sia talmente labile da non essere considerato come un limite ma come uno strumento in più”.
Riuscite a classificarvi all’interno di un genere musicale o possiamo dire che ne avete creato uno del tutto nuovo con i vostri lavori così ricercati e sperimentali?
“Dire di aver creato un nuovo genere musicale ci risulta, per quanto lusinghiero, un azzardo. In fase di creazione non ci poniamo limiti e non ci facciamo influenzare dalle tendenze. Non sentiamo la necessità di catalogare la musica, sia la nostra sia quella altrui. Ci piace pensare che la musica sia musica e basta”.
Cosa vorreste trasmettere più di ogni altra cosa ai ragazzi che incontrerete durante il workshop di produzione discografica?
“Che la creatività è come un qualsiasi altro strumento. Deve essere esercitato e coltivato. Ognuno di noi ne è provvisto ed è importante trovare il modo corretto di esprimere ciò che si vuole, senza se e senza ma”.
RGB Prisma – Un’esperienza a 360°